La Sindaca, gli assessori e i consiglieri comunali di Cavriago nelle scorse settimane hanno girato per le strade del quartiere di San Nicolò per invitare i cittadini a partecipare a “Im-patto – un patto per San Nicolò”, il progetto partecipativo fatto di dibattiti pubblici, passeggiate nel quartiere, incontri online che si svolgeranno fino a giugno 2021 per ripensare insieme ai cittadini, alle associazioni, ai commercianti e agli imprenditori il quartiere San Nicolò. In ogni buca delle lettere è stato lasciato un pieghevole che illustra il progetto e una lettera di invito a partecipare, poiché San Nicolò è di tutti i cavriaghesi, ma un po’ di più di chi ci abita. E’ già possibile compilare il questionario che aiuterà a capire come gli abitanti vivono e percepiscono il proprio quartiere. Compilarlo richiede solo 10 minuti ed è disponibile in 4 lingue! Basta collegarsi al sito del Comune. “In un periodo difficile come questo ho ritrovato il piacere di incontrare, anche se a distanza, tante persone che ci hanno accolti con stupore e sorrisi” afferma la Sindaca Bedogni “Politica per me è anche questo: guardarsi in faccia, ascoltarsi, arrabbiarsi, ma non smettere mai di credere nell’importanza del lavorare insieme. E se non potremo incontrarci di persona nelle tradizionali assemblee pubbliche, lo faremo on line, e se qualcuno non riuscirà a partecipare ma avrà qualcosa da dire andremo di persona ad ascoltarlo” continua. “Spiegare Im-patto non è semplice perché è una di quelle esperienze che non facciamo spesso. Im-patto è una pagina bianca tutta da scrivere coi cittadini, ma non è una pagina su cui riportare la somma dei desideri di ciascuno. Non è un libro dei sogni. Im-patto è una pagina bianca su cui scrivere il futuro di San Nicolò frutto di un lavoro di ascolto reciproco, di confronto costante con i limiti imposti dal momento che viviamo, di un percorso di apprendimento che ci insegni a stare in due posti scomodi: la complessità e la dimensione collettiva dei problemi che viviamo ogni giorno. Im-patto significa costruire fiducia reciproca e avere voglia di prendere parte, di collaborare alla realizzazione di un bene comune, quale, in questo caso specifico, il nostro quartiere più antico e, in questo momento, in difficoltà: San Nicolò”. Il Comune di Cavriago vuole ripensare insieme ai cittadini, alle associazioni, ai commercianti e agli imprenditori il quartiere San Nicolò, che è il più antico del paese ma anche quello con maggiori difficoltà sotto vari punti di vista. In che modo? Con un processo di partecipazione fatto di dibattiti pubblici, passeggiate nel quartiere, incontri online che si svolgeranno fino a giugno 2021. Come spiega la sindaca Francesca Bedogni, “l’obiettivo è quello di scrivere un patto di comunità tra amministrazione comunale e cittadini per trovare insieme modi, strumenti, idee per rivitalizzare il quartiere, renderlo più accogliente, dinamico e sicuro. Riteniamo infatti che insieme ai residenti, ai commercianti della zona, a chi vi svolge attività e in generale a chi è interessato potremo individuare le azioni necessarie per rigenerare questa zona, che è l’area più storica di Cavriago, dove l’impianto urbano settecentesco ed ottocentesco è ancora piuttosto evidente, dove insiste il Cimitero Napoleonico anch’esso interessato da una progettazione finalizzata alla valorizzazione del monumento ma è anche la zona con meno servizi, meno attività commerciali, e che presenta più fragilità sotto vari punti di vista”. L’amministrazione si è impegnata nel proprio programma di mandato di fronte ai cittadini a promuovere una rigenerazione della zona. Perciò gli obiettivi di questo percorso sono diversi. “In sintesi intendiamo favorire: le condizioni per lo sviluppo di una nuova identità del luogo, la partecipazione attraverso il coinvolgimento continuo di tutti gli attori del territorio nel processo di ascolto, progettuale e realizzativo, così come favorire l’interazione sociale e generazionale – prosegue la prima cittadina. Poi intendiamo sostenere e sviluppare l’espressività e il talento giovanile dal punto di vista ludico, didattico, sportivo, culturale e tecnico; connettere gli spazi caratterizzanti il tessuto urbano tra loro e con il resto del territorio, al fine di superare la frammentazione e le barriere esistenti; migliorare la qualità dei luoghi attraverso la co- progettazione con chi i luoghi li vive nel quotidiano; promuovere il senso civico nella cura del bene comune e del patrimonio collettivo; migliorare il senso di sicurezza attraverso la qualità degli interventi e il presidio spontaneo da parte degli abitanti; ri-abituare, ri-educare, ri-appassionare le persone al confronto pubblico e al dibattito, come strumento di crescita personale e collettiva”.