San Polo,la grande bellezza sotto i nostri occhi.

Non occorre prendere un volo intercontinentale per incrociare paesaggi incontaminati o dove la presenza dell’uomo si fonde armonicamente con la natura, a volte questi posti sono sotto i nostri occhi ed occorre che qualcuno dall’esterno ce li faccia notare. Siamo da sempre convinti che la bellezza dei territori da cui siamo circondati meriti di essere salvaguardata e valorizzata e siamo davvero soddisfatti di aver ottenuto dalla Regione (D.R. 845 del 13/07/2020) l’approvazione all’allargamento e il conseguente inserimento di una importante porzione del nostro territorio comunale all’interno del “Paesaggio naturale e semi-naturale protetto Collina reggiana – Terre di Matilde”. Prima, la porzione sampolese inserita all’interno del paesaggio protetto era davvero irrisoria e comprendeva solo una piccola parte del versante collinare che affacciava sui castelli canossani, ora si è notevolmente allargata e comprende tutta l’area del Monte Pezzola fino alla confinante Oasi Lipu del castello di Bianello, area ben conosciuta da camminatori ed escursionisti in quanto già dotata di una fitta rete di sentieri C.A.I., la dorsale del monte Sgiura-Rivaronica-Grassano percorsa dalla S.P. 73 con visuali paesaggistiche di notevole interesse e il pittoresco borgo di Cadorio. Il Paesaggio protetto è un’importante porzione di territorio della collina reggiana (29.778 ettari) compreso tra il crinale appenninico tosco-emiliano e la pedecollina reggiana che interessa i bacini idrografici del fiume Enza ed in parte del Secchia nei territori dei comuni di San Polo, Canossa, Casina, Vezzano, Viano, Albinea, Baiso, Carpineti, Scandiano, Vetto e Castelnovo Monti. A differenza di parchi e riserve, i “Paesaggi naturali protetti” sono aree con alti valori paesaggistici diffusi caratterizzati da un’equilibrata relazione tra elementi naturali e attività umane. La loro gestione rientra nell’ambito dell’Ente Parchi dell’Emilia Centrale che attraverso il Programma triennale di tutela e valorizzazione (PTTV), da poco presentato, si pone l’obiettivo della tutela naturalistica, paesaggistica, storica e la valorizzazione economica sostenibile del territorio protetto. Il territorio in questione, è scolpito dalle dinamiche fluviali dei torrenti Tresinaro, Crostolo e Tassobbio e sono molte le geodiversità presenti: dalle ofioliti della zona di Rossena e Campotrera, alle Salse di Regnano; dalla rupe arenacea di Canossa, alle suggestive morfologie calanchive che la circondano; dalle morfologie carsiche dei gessi messiniani, agli strati verticalizzati di Flysch di Monte Duro. Anche dal punto di vista agricolo, insediativo e della vegetazione, l’area è caratterizzata da un’ampia diversità e rapida variabilità di ambienti: dalla natura boschiva delle zone più impervie e abbandonate dall’attività agricola, alla coltivazione a foraggio per la produzione del parmigiano reggiano, dalle boscaglie di pino silvestre, ai castagneti, da una fitta rete di castelli, pievi, borghi, oratori, antiche strade e torri che nel loro insieme costituiscono le tracce più evidenti del grande retroterra storico-culturale della collina reggiana. Noi che lo viviamo da sempre già sappiamo che il nostro territorio racchiude molti tesori. Oggi, con il ripristino del “Sentiero dei Ducati”, abbiamo fatto un passo avanti per farlo scoprire ad amanti della natura, della storia e della nostra spettacolare eno-gastronomia. Il Sentiero dei Ducati rientra sia nei progetti del MAB UNESCO sia in quello dell’Ente Parchi dell’Emilia Centrale, realizzato grazie al CAI e con il supporto della Provincia di Reggio Emilia e che grazie al contributo del Comitato Territoriale di Iren Reggio Emilia da oggi ha anche un sito www.sentierodeiducati.it realizzato dal Cai Reggio Emilia che fornisce tutte le informazioni necessarie per organizzare il proprio, personalissimo, viaggio sul Sentiero dei Ducati.