Come rendere Facebook un luogo più bello? O almeno più vicino alla tua idea di bellezza? Ce lo dice Corrado Capelli (corrado@corradocapelli.it) , Ceo di H&K: basta un piccolo ma costante accorgimento per migliorare la nostra fruizione del social network.
“Il sistema di visualizzazione di tutte le informazioni di Facebook – spiega Capelli – siano esse post, messaggi, informazioni o pubblicità, è governato da un “algoritmo” piuttosto complesso.
Ma cos’è in pratica un algoritmo? Possiamo vederlo come un corposo programma, composto da una lunga serie di istruzioni, molto facile da enunciare a voce ma un po’ più difficili da mettere in pratica dal punto di vista della programmazione.
In effetti il successo del social media più diffuso al mondo (se si esclude dalla categoria YouTube) è dovuto proprio alla strategia con cui vengono miscelate e mostrate le varie tipologie di dati.
Dal punto di vista del funzionamento base il discorso sembra piuttosto semplice: ogni utente ha un elenco di amicizie che, abbinate ad una serie di attitudini dichiarate o estrapolate dai comportamenti dell’utente stesso (visite, gradimenti, commenti, tempi di permanenza, …), fanno in modo di poter estrarre le caratteristiche delle informazioni mostrate di volta in volta.
Ma Facebook contiene anche della pubblicità. Questa in parte viene mostrata in base ai parametri descritti precedentemente, in parte tiene conto dei comportamenti e delle preferenze espressi anche al di fuori della piattaforma e, udite udite, in parte tiene conto anche delle nostre preferenze espresse.
Ebbene sì, anche se non ne viene fatta grande menzione, abbiamo la possibilità di gestire la somministrazione pubblicitaria che ci viene fatta sul social media di Zuckenberg.
Basta notare infatti che alla destra di ogni titolo di un post che nella dicitura in alto a sinistra riporta la parola “Sponsorizzato” ci sono tre puntini (…). Premendoli escono una serie di opzioni, tra le quali anche “Nascondi inserzione” o “Segnala inserzione”. Tramite queste due possibilità siamo quindi in grado di informare Facebook del fatto che una determinata pubblicità non è di nostro gradimento, non è pertinente alle nostre scelte, risulta essere spam (pubblicità indesiderata), ma anche offensiva, violenta o fuori luogo.
L’uso metodico di queste due opzioni di informazione rende, col tempo, meno fastidiosa e più mirata la pubblicità che, inevitabilmente, dobbiamo scorrere per continuare ad utilizzare questo social media in maniera gratuita.
Provare per credere, ma senza fermarsi alla seconda o alla terza segnalazione”.
Siamo certi che i lettori di Comuni & Dintorni ci daranno sicuramente presto un feedback!