Mattia De Bianchi, lo “spartano” campione d’Italia

Lo chiamano “Spartano”, crede nei valori, nell’impegno, nella famiglia e negli amici. Ma soprattutto crede nel non mollare mai. Per questo Mattia De Bianchi, a soli 23 anni, è diventato l’atleta professionista più giovane nella sua categoria. Mattia, lo scorso maggio, ha infatti conquistato il titolo di Campione d’Italia di Boxe nella categoria Super Gallo. E non ha alcuna intenzione di fermarsi.
“Sono felicissimo di questo risultato. Ho battuto il detentore del titolo Jonathan Sannino, e ho conquistato il titolo di Campione d’Italia, che è il primo, obbligatorio scalino per raggiungere traguardi più alti, come ad esempio il titolo Europeo e quello Mondiale”.
Pur essendo molto giovane, Mattia De Bianchi ha le idee molto chiare e soprattutto sa esattamente cosa deve fare per puntare in alto: “Nella mia categoria, i Super Gallo, il limite di peso è di 55,3 kg. Si fa molta fatica a restare entro quel limite di peso, per questo mi avvalgo di un bravissimo nutrizionista, Alessio Colli, che mi segue nella dieta. L’alimentazione – continua Mattia – è il 70% di tutto. Io seguo la classica dieta mediterranea però con grande attenzione alle quantità: vengo seguito quotidianamente da un grande professionista, perché non esistono diete strane o miracolose. Mangio tutto, ma in quantità limitata, e utilizzo degli integratori mirati”.
Ma se Mattia ha festeggiato con grande soddisfazione il titolo raggiunto, punta già ad altri traguardi: “Sono molto contento del titolo italiano, ma ora penso ad essere competitivo a livello internazionale. Vincere il campionato italiano mi ha dato gioia, ed è un passo fondamentale da fare, ma è solo il primo. Il vero professionismo, quello duro, della boxe comincia ora. Difendo il titolo a fine luglio a Reggio Emilia e poi ci affacciamo all’Europeo, poi vediamo cosa succede”.
Il professionismo vero arriva adesso, ma a livello di allenamenti Mattia è già un super professionista da tempo: “A livello di allenamento cambierà poco, a parte il fatto che andrò all’estero per trovare sparring partner di livello internazionale. Già oggi alleno due volte al giorno, per un totale di quattro o cinque ore quotidiane. Poi resto in palestra ad insegnare ai giovani, quindi possiamo dire che passo circa dieci/quindici ore al giorno in palestra. A livello di preparazione atletica sono già professionista”.
Ma come si fa a sostenere un impegno del genere? “Sono questi i valori della boxe – risponde pronto Mattia – questo sport ti fa crescere come persona e come uomo. Credo che sarei stato un’altra persona senza il pugilato, che ti obbliga ad affrontare le paure e le difficoltà: se non ce la fai smetti. Del mio gruppo sono rimasto l’unico da quando ho iniziato, 9 anni fa. L’aspetto economico non è così forte come nel calcio, ma la boxe ti dà molto più degli altri sport: dà sicurezza ai timidi e calma ai bulli. La boxe contiene dei valori che ti obbligano a diventare disciplinato, rispettoso ed educato, perché impari cosa significano le difficoltà.
In generale le persone mi ammirano per la mia dedizione, per la tenacia che mi porta a non mollare di un millimetro. In particolare, nella finale per il titolo italiano, hanno apprezzato come ho boxato: in maniera molto tecnica, senza mai farmi toccare dall’avversario”.
Mattia, da campione d’Italia, ha un messaggio e un ringraziamento da fare: “Invito i ragazzi a darsi un obiettivo fin da giovanissimi, a perseguirlo a tutti i costi e a credere nei propri obiettivi. Bisogna essere realistici ma non mollare mai, non lasciarsi andare all’alcol o alle droghe e perseguire sempre i propri obiettivi, che siano la scuola, il lavoro o lo sport. Per quanto mi riguarda, vorrei ringraziare il Second out di Reggio Emilia, e Michael Galli al quale devo tutto in ambito sportvo. Ringrazio lo Sparta team, Cosimo Tresibonda, la mia famiglia e soprattutto la mia fantastica moglie Noemi Di Rocco che mi sostiene sempre in questa fantastica avventura”.