È possibile coniugare le esigenze del datore di lavoro, i suoi interessi, i suoi obiettivi con quelli dei suoi dipendenti? Certo che si può, con grande soddisfazione sia per azienda sia per collaboratori. Ed è più facile di quanto non sembri. Basta rivolgersi al professionista adatto. Ne abbiamo parlato con Fausto Bizzarri (www.faustobizzarri.it), coach neuro quantistico accreditato a livello internazionale, che lavora da sempre con grandi e piccole aziende in tutta Italia per far ritrovare slancio, benessere e convergenza di obiettivi a chi il lavoro lo dà e a chi il lavoro lo fa.
Dottor Bizzarri, cosa fa in concreto un career coach?
“Nel 2022 uscirà a mia firma il primo manuale in assoluto in lingua italiana sull’argomento, edito da 78Edizioni di Padova, casa editrice specializzata nei manuali per la formazione. Nel libro definisco il career coach come un coach professionista, estrattore dell’essenza aziendale e personale (imprenditore/manager/collaboratori) con lo scopo di selezionare, conoscere, mappare, valorizzare il potenziale del capitale umano al fine di realizzare l’obiettivo aziendale prefissato in pienezza.”
Dottor Bizzarri, perdoni l’immagine un po’ grossolana, ma come si fa a stare dalla parte dell’imprenditore e contemporaneamente da quella del dipendente? Non hanno interessi e obiettivi diversi?
“La doppia realizzazione del personale e dell’azienda è la linea del Piave di un career coach, il punto sul quale convergere, senza che sia un compromesso al ribasso. L’attenzione verso i collaboratori e il loro potenziale unito alle virtù dei manager e ai dirigenti dà vita ad una sorta di grande cubo di Rubick con tanti colori. Non sarà il coach a impostare le mosse giuste da fare perché non si tratterebbe più di coaching. L’imprenditore farà le mosse giuste ma potrebbe aver necessità di capire i ‘colori’ dei suoi collaboratori per posizionarli nel ruolo giusto. Il colore che l’imprenditore vede nelle persone è davvero quello giusto? È consapevole delle mosse da fare e dei colori da spostare? Allo stesso modo, il dipendente è consapevole del suo vero potenziale e di come potrebbe essere più utile in azienda, con conseguente maggiore soddisfazione personale? Il coordinamento aziendale è disposto nel modo giusto? Queste sono le domande dalle quali parte il lavoro del career coach”.
Coach Bizzarri, per estensione pare di capire che il suo lavoro però può essere utile anche ai lavoratori che cercano una riqualificazione, un nuovo ruolo o di “cambiare vita”, è corretto?
“Il career coach è una novità nel contesto italiano e dovrebbe affiancarsi alle figure classiche di consulenza, come l’avvocato o il commercialista. Ma anche i singoli lavoratori o manager possono e debbono poter usufruire del career coach per ricollocarsi, rinnovarsi, capire bene che strada imboccare: il career coach li può aiutare. Io personalmente mi affido ad un sistema che ho ideato che si chiama Sestante Coaching System che include davvero tante peculiarità: dall’intelligenza emotiva alla neuro quantistica, per arrivare persino all’utilizzo della musica, attraverso brani musicali che ho composto ad hoc per ogni cliente. È in uscita in gennaio il libro ‘Fiammiferi del vento’ per 78Edizioni insieme a 11 brani scaricabili in rete: il mio scopo è di racchiudere in un brano, dopo e durante il cammino di career coaching, l’essenza della vision e della mission dell’azienda perché non esistono soluzioni standard, ma solo su misura”.