Cocconcelli: “In informatica l’integrazione è tutto”

“Nell’informatica gestionale la parola chiave è una sola: integrazione. Il software gestionale deve saper dialogare con quelli verticali per processi e funzioni: il software verticale di logistica, di produzione (MES), di gestione del magazzino, il CRM ma anche i portali web e di collaboration”.
Alberto Cocconcelli, Presidente di Consorzio 481 Informatica (a.cocconcelli@481informatica.it) ci racconta le ultime tendenze nel mondo dell’informatica gestionale per aziende.
“L’azienda – spiega Cocconcelli – ha apparentemente due scelte. Può optare per il gestionale che si occupa di contabilità, acquisti, vendite, magazzino e produzione di base per poi estenderli sviluppando una serie di funzioni gestionali verticali per i processi che richiedono una forte specificità; oppure può scegliere un ERP che, sulla carta, fa tutto ma ha costi organizzativi e di implementazione i quali, spesso, sono importanti se non proibitivi. Altrimenti può affiancare il gestionale con applicazioni verticali specialistiche, dei veri e propri gestionali verticali che offrono soluzioni per processi specifici (magazzino, personale, produzione, ecc.). Sono dei veri e propri satelliti con database e logica indipendente: gestiscono nel modo migliore i dati specifici del processo a cui sono dedicati. Sono infatti questi dati che danno la misura di come stanno funzionando i vari reparti gestiti da questi satelliti e che devono in un qualche modo arrivare nel gestionale per avere l’andamento consolidato dell’azienda”.
In sostanza, l’integrazione si ottiene facendo dialogare tra loro i vari elementi del sistema: “Banalmente, se ho un gestionale che mi gestisce il magazzino devo fargli arrivare gli ordini dei clienti e/o la pianificazione della produzione; devo, insomma, creare delle interconnessioni tra i satelliti verticali e il gestionale. E lo si può fare in due modi diversi. Si può creare una connessione diretta tra gestionale e satellite, la quale però ha l’inconveniente che quando si sostituisce anche uno solo tra i ‘nodi’ occorre ricreare da capo la connessione. Altrimenti si può lavorare per ‘microservizi’, utilizzando dei connettori che consentono di agganciare al gestionale un numero indefinito di satelliti stabilendo uno standard di ‘comunicazione’. In questo modo si ha il vantaggio che cambiando il satellite (ma anche il gestionale) non occorre rifare tutto il sistema, basta dialogare con il connettore che parla già con il gestionale (o con i satelliti). In questo modo si creano degli standard all’interno dei quali ogni satellite è in grado di dialogare con tutti gli altri, di consolidare le informazioni e passarle al gestionale”.
Non tutte le aziende, però, sono consce del rapporto tra costi e benefici derivanti dall’avere un sistema perfettamente integrato: “Le piccole aziende hanno poca consapevolezza e sono spaventate dai costi – spiega Cocconcelli – le grandi aziende sono più presenti sul problema; tuttavia trovo tantissime imprese nelle quali ogni reparto ha il suo software verticale, con il rispettivo database e un addetto che fa integrazione dei dati a mano con dei fogli di Excel…”.
“È vero che ci sono dei costi da sostenere – continua Cocconcelli – ma il vero investimento è soprattutto a livello di analisi: capire cosa serve, cosa c’è già e cosa manca, disegnare un sistema perfettamente su misura per l’azienda. Questa è la fase più complicata, alla fine della quale la realizzazione del sistema è davvero la parte più facile”.
Ma come fa un imprenditore, specie se digiuno di competenze informatiche, a capire se il proprio gestionale è adeguato alle esigenze della sua azienda? “Molto semplice – risponde Cocconcelli – quando non riesco ad accedere facilmente ai miei dati, quando faccio fatica a consolidarli e ad avere una visione di insieme, allora c’è qualcosa che non va. A volte il problema non è il software, ma il partner, perché magari la software house non ha le competenze adatte o perché l’azienda non ha valorizzato abbastanza la formazione del personale interno che deve seguire il gestionale. Per questo è fondamentale che l’analisi sia approfondita e fatta da consulenti con grande competenza”.