CITTA’ SEMPRE PIU’ GREEN

Incontriamo Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano dal 2019, alla vigilia di uno degli appuntamenti che sarebbero stati tra i più significativi dell’anno per la città dei Boiardo. Prima domanda d’obbligo: la fiera di San Giuseppe si farà? “Non siamo ancora in grado di dirlo ma purtroppo le avvisaglie in questo senso non sono positive. Attendiamo fino all’ultimo giorno utile per capire se si potrà organizzare qualcosa, magari in tono minore, anche se attualmente non possiamo essere troppo fiduciosi”. Scandiano in questi giorni però non è ferma… “Assolutamente no. Abbiamo da pochi giorni inaugurato il nostro primo vivaio comunale, alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini. La casa degli alberi, come l’abbiamo definita. Insieme a tutta l’amministrazione abbiamo infatti pensato che fosse ora di dare una sede fisica, passatemi il concetto, alla nostra “ossessione” per la riforestazione urbana, per il verde pubblico, per essere protagonisti di una nuova valorizzazione del meraviglioso paesaggio che ci ospita . Questa è la cifra che abbiamo scelto, sull’indicazione del mandato che ci è arrivato dai cittadini, per connotare il nostro passaggio come amministratori di questo meraviglioso territorio”. A cosa si riferisce? “La definirei la responsabilità del paesaggio e della cura del territorio. Un territorio che ci chiede più sostenibilità, più cura e più attenzione alla ricomposizione di alcune fratture che si sono generate nel tempo e che hanno reso complesso il rapporto tra NOI cittadini e il territorio stesso. Partiamo quindi da qui, dal verde pubblico, per fornire una di queste risposte, per proporre una delle possibili soluzioni. In questo ci viene in aiuto la Regione Emilia Romagna che, condividendo le premesse, ha lanciato un piano di riforestazione ambizioso, sostenendolo con importanti investimenti di cui tutti possiamo raccogliere i benefici”. Ma cos’è il vivaio comunale? “E’ il luogo in cui anzitutto le piantine – che la Regione mette a disposizione di tutti i cittadini e gli enti locali emiliano romagnoli – trovino le prime cure, si rafforzino mettendo radici nella robusta terra scandianese. Sono piantine che diventeranno alberi robusti e andranno a caratterizzare molte aree verdi pubbliche che abbiamo già identificato sul nostro territorio e su cui siamo pronti a realizzare altrettanti boschi urbani. In questo luogo potranno venire, a partire dall’ultimo sabato di marzo, tutti i cittadini interessati a veder crescere nuove piante nei loro quartieri o nelle loro frazioni. Qui le piantine conferite verranno curate e fatte crescere”. Perché allo Stradello? “Perché la Cooperativa Sociale del presidente Giannattasio ha partecipato alla manifestazione di interesse, producendo una relazione che ci ha convinti perché improntata anche su aspetti educativi e sociali che ci appaiono molto rilevanti. Così come importante sarà la collaborazione del Centro per l’Educazione alla Sostenibilità dell’Unione Tresinaro Secchia, che ci aiuterà a trasferire la nostra passione per il verde anche alle giovani e giovanissime generazioni. Bambini e ragazzi che qui troveranno un luogo in cui imparare ad amare il verde, ne sono certissimo”. Un febbraio tutto dedicato al Green il vostro… “Infatti! L’inaugurazione del vivaio è l’ultimo dei nostri ‘green days’ di Febbraio, durante i quali abbiamo messo a dimora piante di grandi dimensioni per celebrare l’amore tra Orlando e Angelica dell’Orlando Innamorato… Per celebrare l’amicizia tra le professoresse Giovanna Paroli e la premio nobel Rita Levi Montalcini, esempi oltre che amiche di Scandiano e degli scandianesi che ci hanno insegnato che… pensare in verde è forse più importante che pensare in grande”. Quali altri progetti all’orizzonte? “Oggi tagliamo il nastro del vivaio comunale ma molto altro è quello ci aspetta nei prossimi anni sulla strada che abbiamo voluto tracciare. Ci attende infatti la sfida di interpretare il mandato amministrativo come l’occasione per mettere in connessione percorsi, energie, identità del nostro Comune con il minimo comune denominatore della sostenibilità. Ci aspetta un ambizioso piano di pedonalizzazione del territorio, con il fiore all’occhiello che sarà rappresentato dal “Giro dei colli”, percorso che già oggi è nel cuore degli scandianesi ma che necessita di essere messo in sicurezza e realizzato nella sua interezza, a prova di pedone. Ci aspetta il completamento della ciclopedonale di Bosco, che ci permetterà, una volta completata, di connettere una frazione periferica alla nostra città”. Ancora una volta, la connessione e l’attenzione alla mobilità sostenibile… “Esatto. Mobilità su cui occorre investire, creare infrastrutture green che rendano quasi naturale, conveniente e piacevole muoversi in questo modo. Un quadro d’insieme, quello della Scandiano che abbiamo in mente, che tiene insieme anche l’elettrificazione delle linee ferroviarie e il potenziamento della capienza dei convogli sulla linea Reggio-Sassuolo, su cui la Regione Emilia Romagna da tempo si sta muovendo per consentire, una volta superata la pandemia, ai nostri studenti di muoversi con il trasporto pubblico su ferro da e verso le sedi scolastiche. Seguendo questa ipotetica cerniera cittadina che ci porta dal vivaio comunale alla mobilità sostenibile, incontriamo la sostituzione di tutti i punti luce del Comune con tecnologia a Led, in via di completamento, o ancora l’installazione in tutta la città di punti di raccolta di oli esausti, per aumentare e migliorare i dati di raccolta differenziata… E ancora il censimento del verde pubblico e privato, che ci consentirà la migliore fotografia dell’esistente per quanto riguarda il patrimonio verde”. Qual è in sostanza la Scandiano che ha in mente? “C’è la visione d’insieme di un comune, città e frazioni, che va nella direzione dell’interconnessione dell’esistente piuttosto che in quella della creazione del nuovo. Una direzione, quella della ricerca di un migliore rapporto con la natura che ci ospita, che esprime anche una risposta di lungo periodo a una domanda che indirettamente ci pone la pandemia che stiamo vivendo. Vivere una vita più sostenibile, ricostruendo il legame col territorio, è possibile. Partiamo da qui, dal vivaio comunale, per mettere le radici nel futuro”.