Addio a Fabio Bonini, uomo di sport e di pace

di Gianluca Paoli (Sindaco di Bagnolo)

Ci ha lasciati Fabio Bonini, colonna dello sport bagnolese. Nato nel 1938 a Bagnolo in Piano, in casa come si faceva una volta, stava per compiere 84 anni.
Cresciuto con un pallone fra i piedi come il cugino Danilo (arrivato in serie A con il Bari), Fabio Bonini è stato calciatore professionista quando giocare a calcio significava avere giusto un paio di scarpini e fare su e giù per la penisola con il borsone a tracolla. “Giabîn”, come venne soprannominato Fabio dopo i suoi primi passi nella Bagnolese, a soli vent’anni era già in B con la Reggiana. Giocò altri 12 anni tra serie B e serie C con le maglie di Cesena e Arezzo, per poi ritirarsi dal calcio professionistico nel 1970.
Tornato nel suo paese natio, giocò ancora per la Bagnolese (allora in Prima Categoria), e cominciò a spendere la sua esperienza sportiva con i più giovani. Con l’apertura della piscina comunale, Fabio è diventato negli anni l’istruttore di nuoto di centinaia di bambini che nelle mattine d’estate riempivano le vasche dell’impianto bagnolese. Il suo legame con la piscina di Bagnolo lo ha portato a frequentare le vasche fino alla fine, presenza quasi costante tra i nuotatori della sera. Portò per primo a Bagnolo, già alla fine degli anni 80, la pratica del calcio a 5, avviando a questa disciplina tanti ragazzi, grazie ai corsi proposti in collaborazione con l’istituto scolastico.
Fabio Bonini però è stato molto di più che un uomo di sport. E’ stato innanzitutto un uomo di pace. Persona buonissima, con il sorriso pronto e sempre una parola gentile per tutti, ha saputo tradurre nel quotidiano e nei rapporti con le persone quei valori di accoglienza, di ascolto, di confronto e di arricchimento reciproco che aveva acquisito in anni di pratica sportiva.
Per tantissimi anni le celebrazioni istituzionali organizzate dall’Amministrazione comunale, in particolare quelle legate al 25 aprile e all’Eccidio del Torrazzo a cui non mancava mai, lo hanno visto partecipare con l’inseparabile bandiera arcobaleno con scritto PACE, saldamente stretta tra le mani. Un monito, una speranza, un messaggio che lo ha accompagnato per tutta la vita e di cui anche noi, soprattutto in questi tempi così grevi, avremmo ancora bisogno più che mai.
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale si stringono con profondo cordoglio alla moglie Catia, al figlio Marcello, ai nipoti, ai famigliari e a tutti coloro che gli volevano bene.
Addio Fabio, vero uomo di sport e di pace, ci mancherai.